lunedì 25 luglio 2022

Sentiero 439: Rifugi Scoiattoli, Averau, Nuvolau

 


Facile escursione in quota nel cuore delle Dolomiti che conduce al Rifugio Nuvolau a 2575 m di altitudine, con panorama che spazia sui principali gruppi dolomitici. Si  può lasciare l'auto nell'ampio parcheggio in località Bain de Dones a 1889 m., a poca distanza dal Passo Falzarego, sul versante di Cortina e scegliere se salire al Rifugio Scoiattoli a 2255 m. con la seggiovia o a piedi.
Da qui, in direzione est, si possono ammirare le famosissime Cinque Torri, in direzione nord le Tofane,  mentre in direzione sud-ovest, si può intravedere in alto, il rifugio Nuvolau, la nostra meta finale.
 Lasciamo alle nostre spalle il rifugio e le Cinque Torri e seguiamo le indicazioni per il Rifugio Averau. Il percorso è costituito da una comoda carrareccia che sale in circa 30 minuti al Rifugio Averau, costruito sull'omonima forcella, ai piedi dell'imponente Cima Averau. Ci trovamo a quota 2416 m. 
In direzione nord-ovest si può intravedere la Marmolada, mentre in basso, in direzione nord-est riusciamo ad individuare le Cinque Torri e il Rifugio Scoiattoli. 
A est spostando lo sguardo da sinistra a destra ammiriamo il Cristallo, parte di Cima Undici e Monte Paterno (Dolomiti di Sesto), Sorapis e  Antelao.
Proseguiamo la nostra escursione in direzione sud, seguendo le indicazioni per il Rifugio Nuvolau, ovvero il sentiero 439. 
Per risalire qualche metro di roccette, occorre aiutarsi con le mani, ma poi il sentiero torna ad essere più comodo. Si procede in leggera salita, ma il panorama distrae dalla fatica. 
In circa 30 minuti si raggiunge il Rifugio Nuvolau, 2575 m. che si erge sull'omonima vetta.
Qui lo sguardo spazia a 360 gradi sulle Dolomiti e non si può non rimanere colpiti dall'imponenza delle vette.
- a nord, oltre alla vicina cima dell'Averau con il riconoscibile sottostante omonimo rifugio, riconosciamo le Tofane. Leggermente più a sinistra Gruppo del Sella e Marmolada 
- a est Cristallo, Cima Undici, Sorapis, Antelao
- a sud (portandosi sul retro del rifugio) Croda da Lago, Monte Pelmo e  Civetta  
Il profumo della carne grigliata sul terrazzo è invitante e dopo esserci rifocillati, si procede a scendere sulla stessa via dell'andata. 
Per evitare le roccette in prossimità del Rifugio Averau, si può percorrere la variante che risale leggermente il prato in direzione sud. In tal caso però non si passa per il Rifugio Averau, che rimane più a monte sulla destra.
 Il percorso è indicato nella seguente mappa. 


Vi lascio ora alla visione del video dell'escursione. 
Buona montagna, 
Elisa










mercoledì 28 luglio 2021

Giro delle Cinque Torri



Passeggiata facile ma molto interessante sia dal punto di vista paesaggistico che storico!

Provenendo da Cortina, poco prima di giungere al Passo Falzarego (SR 48), si trovano le indicazioni per la seggiovia delle 5 Torri dove si può parcheggiare nell'ampia area gratuita, nei pressi della Baita Bai de Dones (1889 m).

Potete scegliere di  salire al Rifugio Scoiattoli (2255 m) a piedi o in seggiovia.

Dal Rifugio Scoiattoli potrete ammirare le Cinque Torri in direzione est, il Lagazuoi e le Tofane a nord, Averau e Nuvolau a est, la Croda da Lago in direzione sud.

Nella zona delle 5 Torri si insediò il Comando del gruppo di artiglieria da montagna. Qui furono dislocate le batterie di cannoni puntati contro le postazioni austriache del Lagazuoi, Sasso di Stria e del Forte Tre Sassi. 

La passeggiata è indicata dalla segnaletica "giro delle Cinque Torri" e  si snoda tra trincee e camminamenti della Prima Guerra Mondiale. Numerosi cartelli informativi illustrano le vicende della Grande Guerra. Il percorso è  un saliscendi e
non è obbligato, in quanto sono possibili, in più punti, varianti confluenti. P
er questo motivo, non si può dare un tempo di percorrenza preciso. Direi che in base alle soste per la lettura dei cartelli ecc il tragitto può richiedere una - due ore. 

Particolarmente spettacolare il tratto in cui il sentiero si avvicina alla base delle Cinque Torri (sulle cui pareti distinguerete molti scalatori), fino a passare attraverso una galleria formata dalle pareti di due delle Cinque Torri

Giunti sul versante est delle Torri potrete ammirare il Cristallo, i Cadini di Misurina, il Faloria e l'Antelao.

Il giro prosegue in leggera discesa fino al Rifugio Cinque Torri per poi risalire al Rifugio Scoiattoli.

Su questo versante, a dispetto del panorama roccioso della prima parte del percorso, prevale il verde dei prati che si estendono verso sud, fino alla Croda da Lago.

Potete infine scegliere se scendere al parcheggio a piedi o in seggiovia.  



Date un'occhiata al video del percorso e come sempre, buona montagna! 

giovedì 28 maggio 2020

Malga Maraia


Una bellissima passeggiata in Val d'Ansiei, adatta a tutti e in tutte le stagioni è quella che conduce a Malga Maraia, agriturismo situato a 1696 m. di quota.
Provenendo da Auronzo di Cadore, si lascia l'auto in località Fedaravecchia (1368 m.), in prossimità della Foresta di Somadida e dell'Hotel Cristallo.
Si imbocca il sentiero n.120 che parte di fianco all'Hotel Cristallo con una ripida salita lungo il prato dietro all'albergo.
La fatica viene mitigata dalla visuale che ci circonda: alle nostre spalle l'anfiteatro del Gruppo del Sorapis, davanti a noi i magnifici Cadini di Misurina, a ovest svetta imponente il Monte Cristallo.
In cima al prato, la pedenza si addolcisce e il percorso di addentra in un piacevole bosco di abeti.
Si prosegue in direzione nord, quasi in piano, fino ad una zona detritica in cui la traccia per qualche attimo non è immediatamente visibile, nonostante qualche segno rosso e bianco su qualche albero.
L'IMPORTANTE E' COMPIERE UN CAMBIO DIREZIONE DI 90° VERSO DESTRA, OVVERO IN DIREZIONE EST.
Dopo qualche passo, tra gli alberi si intravede un ponticello con cui il percorso torna immediatamente visibile.
Si prosegue per un po' con un piacevole saliscendi ombreggiato fino ad incrociare la strada asfaltata.
Dobbiamo attraversarla e senza difficoltà vedremo il proseguo del nostro sentiero n. 120 dal lato opposto della strada. Da qui il sentiero riprende con una moderata salita e qualche breve tratto di pendenza un po' più ripida, ma non scoraggiatevi, la malga non è lontana!
Gli abeti qui lasciano spazio ad un bosco di faggi e aceri per un buon tratto.
Ho trovato molto piacevole camminare sul tappeto di foglie cadute l'autunno precedente!
Ogni tanto si incontra qualche ponticello per superare piccoli torrentini.
Gli abeti tornano protagonisti e dopo un paio di tornanti, improvvisamente, si apre una radura e Malga Maraia compare davanti a noi. Si tratta di un ospitale agriturismo, dove è possibile rifocillarsi sia in inverno che in estate! In totale abbiamo impiegato circa un paio d'ore.
Il panorama qui è veramente spettacolare! La vista può spaziare sul gruppo delle Marmarole e sul Sorapis. Ben riconoscibile anche il Dito di Dio!
Il ritorno si effettua per lo stesso percorso dell'andata.
Il percorso non raggiunge i 9 km totali.
Come di consueto, vi lascio alla visione del video del sentiero e vi auguro buona montagna!
Elisa









mercoledì 25 settembre 2019



Il Rifugio Vandelli e il Lago di Sorapiss sono una meta molto affascinante delle Dolomiti...
Ho scelto una giornata di fine settembre per potermi godere questo paradiso senza il sovraffollamento del periodo estivo.
Si lascia l'auto sul Passo Tre Croci (1805 m.), così chiamato in riferimento alle tre croci di legno innalzate per ricordare la tragica morte per assideramento di una madre e dei suoi due figli che nel 1789 era partita da Auronzo, diretta a Cortina d'Ampezzo in cerca di lavoro.
Ci lasciamo alle spalle il Monte Cristallo e imbocchiamo il sentiero 215 che per un buon tratto è pianeggiante, comodo e circondato dal bosco.
Oltrepassata qualche costruzione (bunker) risalente al conflitto mondiale, seminascoste dalla vegetazione, si attraversa un ghiaione detritico e, dopo un altro breve tratto di bosco, un altro breve tratto roccioso su cui scorre un piccolo corso d'acqua.
Dopo un breve tratto di leggera salita, il sentiero prosegue con un lungo tratto perlopiù pianeggiante nel bosco.
Quando la vegetazione si dirada e  il bosco lascia il posto al pino mugo, è il momento di affrontare una moderata salita, con qualche gradino costituito da massi e radici.
La risalita di una placca rocciosa è facilitata da una corda fissa; poco dopo si trovano tre rampe di scale, un po' vertiginose per chi non ama i percorsi esposti.

La visuale, ormai non più ostacolata dalla vegetazione, spazia in direzione nord, alle nostre spalle, sui maestosi gruppi dolomitici della Rocca dei Baranci, la Torre degli Scarperi, Le Tre Cime di Lavaredo, i Cadini di Misurina.
Sotto di noi, in direzione est, la Val d'Ansiei.
Davanti a noi si apre il Circo del Sorapiss.

Proseguiamo sul sentiero affrontando un'alternanza di tratti pianeggianti e tratti di moderata salita con qualche gradone da scavalcare.
Sui tratti maggiormente esposti, che sono tre, ci si può aiutare con la corda fissa, ma il sentiero non è mai strettissimo.
Affrontiamo l'ultimo tratto che si snoda in un rado boschetto, superando i salti rocciosi con l'ausilio di qualche grata e gradino di ferro. Da cui si intravede già il rifugio.
Superiamo il bivio con il sentiero 216 (che lasciamo sulla destra) che conduce al Ciadin del Laudo e finalmente arriviamo al bivio che indica il Rifugio Vandelli 1928 m. di pochi metri sopra di noi sulla sinistra e il Lago di Sorapiss a 5 minuti sulla destra.

Davvero incredibile il colore del Lago di Sorapiss, dovuto alle polveri del ghiacciaio che lo alimenta!
Maestoso il Dito di Dio (2604 m.) che lo sovrasta!!

Abbiamo impiegato circa 2.30 ore.
La via del ritorno si effettua sullo stesso sentiero dell'andata.

Per chi volesse, il Lago si può raggiungere anche con:
- il sentiero 213 - 216 e 215, partendo sempre dal Passo Tre Croci, passando per la Forcella Malquoira in circa 3 ore;
- il sentiero 217 da Fedaravecchia in circa 3 ore.





Vi lascio alla visione del video dell'escursione!
Buona montagna!
Elisa



lunedì 6 agosto 2018

Escursione ad anello: Malga Ra Stua- Rifugio Fodara Vedla- Rifugio Sennes


Una splendida escursione nel Parco naturale di Fanes, Sennes e Braies!
La partenza è a Malga Ra Stua, 1695 m.

Per raggiungerla ci si reca in auto sul tornante in località St. Uberto, sulla Statale 51 che collega Cortina d'Ampezzo a Dobbiaco (provenendo da Dobbiaco, si trova 10 km dopo il Passo Cimabanche; provenendo da Cortina, si trova 3 km dopo Fiames).
In estate, tra il primo sabato di luglio e la prima domenica di settembre, è obbligatorio parcheggiare qui e procedere a piedi fino alla Malga che dista circa 3 km.
In alternativa, a Fiames, in prossimità del campo da calcio, troverete un servizio navetta a pagamento che vi porterà alla Malga. (Io ne ho usufruito e ve lo consiglio!)

Malga Ra Stua è circondata da verdissimi prati, su cui pascolano cavalli e mucche.
Da qui ci si incammina su una comoda mulattiera in leggerissima salita, affiancata da un rado bosco di larici e un fresco ruscello, che in pochi minuti conduce ad una ampia radura abitata da numerose marmotte: siamo a Ciampo de Crosc (Campo Croce, 1700 m.). 
Qui si trova un bivio. Scegliamo il sentiero n. 9 in direzione del Rifugio Fodara Vedla. 
Si prosegue dunque su una mulattiera che sale a tornanti nel bosco. 
Man mano che si prende quota si distinguono la maestosa Croda Rossa, le Tofane e intravediamo il Campo Croce sempre più lontano, sotto di noi. 
Raggiungiamo finalmente un altopiano molto panoramico che ci permette ci riprendere fiato. Camminando in quota, in compagnia del fischio di qualche marmotta, osserviamo che i larici vengono ben presto sostituiti da una vegetazione composta prevalentemente da pascoli e pino mugo.
Raggiungiamo il Lago di Rudo, 1900 m. incorniciato dalla maestosa Cima del Lavinores, 2460 m, una conca romantica e silenziosa! Siamo al confine tra il territorio di Cortina d'Ampezzo e l'Alto Adige.
Ancora pochi minuti di falso piano ed intravediamo il tetto del Rifugio Fodara Vedla, 1980 m., circondato da pascoli e numerose costruzioni dei pastori e sovrastato dal Monte Lavinores.
Molto caratteristica la Chiesetta accanto al Rifugio: merita una visita!
Da Malga Ra Stua al Rifugio Fodara Vedla abbiamo impiegato un'ora e mezza di cammino.
Ci rifocilliamo e proseguiamo sul sentiero n. 9 in direzione del Rifugio Sennes.
Il sentiero qui è un po' più stretto e in moderata salita e circondato da una distesa di pino mugo che pare infinita. Lo sguardo spazia sulle maestose cime dolomitiche della Croda del Becco, Della Croda Rossa, del Monte Lavinores, della Furcia dai Fers.
Ritroviamo la mulattiera, la salita cessa e proseguiamo tagliando un'ampia radura dove si intravede il Rifugio Sennes, 2126 m. è trascorsa un'ora dalla partenza dal Rifugio Fodara Vedla.
Riposiamo qualche minuto e ammiriamo il panorama prima di imboccare il sentiero n.6 che scende con una mulattiera la Val Salata, dominata dalla Croda Rossa e i suoi caratteristici colori vivaci.
Riconosciamo il Ciampo de Crosc e da qui, in circa 10 minuti raggiungiamo Malga Ra Stua.
Dal Rifugio Sennes a Malga Ra Stua abbiamo impiegato circa un'ora e mezza di cammino.

Ricordate che i tempi di cammino sono solo indicativi!!

Questa è la cartina del percorso


Vi lascio infine al video dell'intero percorso! 



Buona montagna!
Elisa



mercoledì 30 maggio 2018

Malga Nemes in inverno


Una splendida passeggiata sulla neve!!
Si parte da Passo Montecroce, 1636 m. seguendo le indicazioni del sentiero n. 131.
Il percorso è per buona parte nel bosco, su una carrareccia con neve battuta in leggera salita. Quasi all'arrivo si apre una splendida radura imbiancata, sovrastata dalla Cresta Carnica: si tratta della torbiera. In estate la si attraversa su un lungo ponteggio in legno, ma in inverno tutto viene sommerso di neve. Con un'ultimo strappo si raggiunge la meta: Malga Nemes, 1877 m.!
Abbiamo impiegato circa un'ora e mezza, ma ricordate che i tempi in montagna sono sempre soggettivi; ognuno ha il proprio passo!!
La malga è aperta in inverno con possibilità di gustare ottima cucina tipica altoatesina e molti ingredienti sono forniti proprio dagli animali accuditi dai titolari!
Il ritorno si effettua per la stessa strada dell'andata.
Splendidi i panorami sul Gruppo del Popera, Croda Rossa di Sesto, Cima degli Scarperi!

N.B. L'intero percorso è innevato ma battuto! Non sono quindi necessarie le ciaspole, sono sufficienti normali scarponi da trekking e abbigliamento adeguato al clima montano invernale.

Vi lascio ora alla visione del video dell'escursione!

Buona montagna, Elisa


mercoledì 16 agosto 2017

Bagni di San Candido


Più che di un'escursione, oggi vi propongo una facile passeggiatina... Il caldo e la stanchezza accumulata nei giorni precedenti mi hanno spinta a optare per questo itinerario!
Siamo saliti con la seggiovia che sale dal paese di S. Candido al Rifugio Gigante Baranci, 1493.
Lì si possono trovare vari intrattenimenti per i più piccoli, ma noi procediamo subito verso l'ombra del bosco.. La temperatura si aggira attorno ai 30 gradi (fenomeno veramente anomalo per queste altitudini!).
Seguiamo la segnaletica per i Bagni di S. Candido e percorriamo una comoda carrareccia con qualche scorcio sul gruppo dei Baranci, inizialmente pianeggiante e poi in leggera discesa.
In circa mezz'ora raggiungiamo la Cappella di S. Salvatore, risalente al 16° secolo e visitabile, dopo il recente restauro. A pochi metri di distanza si trovano i ruderi dell'antica struttura alberghiera risalente al 19°secolo, meta vacanziera dell'aristocrazia di quell'epoca.
Ci troviamo a circa 1336 m. di altitudine. Aprofittiamo dell'area picnic all'ombra di alti alberi per rifocillarci e rinfrescarci assaggiando l'acqua che sgorga dalle fonti Candida, Lavaredo, Imperatore e Sulfurea. Ad ogni fonte si possono trovare informazioni sulle caratteristiche curative di ciascuna fontanella!
e di 1.336 m s.l.m.. Nonostante le pessime condizioni in cui si trova, il rudere ci dà un'idea preziosa dei tempi in cui l'alta aristocrazia e la nobiltà delle epoche passate trascorrevano qui i loro soggiorni di cura. Attorno alla tenuta alcune panchine e tavolini invitano a una piacevole sosta e a fare un picnic. Proseguiamo poi il sentiero che scende in paese, dapprima nel bosco e poi lungo la ciclabile che costeggia il Rio Sesto, impiegando circa 30 minuti a concludere il percorso.
Credo che tale passeggiata sia perfetta per le giornate dal tempo incerto, magari in autunno/inverno.
Vi lascio il video dell'itinerario!





Buona montagna,
Elisa

martedì 8 agosto 2017

Malga S. Silvestro


Sul retro della Chiesa di San Giovanni Battista di Dobbiaco, si trovano le indicazioni stradali per Valle San Silvestro. Si tratta di una verde vallata che si sviluppa verso nord che risaliamo interamente in auto. Oltrepassato il ristorante Genziana, la strada si restringe leggermente, ma continua, asfaltata, fino al parcheggio, a poco più di 1300 m. di cui lascio uno scatto.


Da qui si parte a piedi! Seguiamo le indicazioni del sentiero n. 1. 
L'intero percorso è costituito da una comoda carrozzabile chiusa al traffico, in leggera salita, affiancata da un ruscello.
Non ci sono difficoltà, è una passeggiata adatta a famiglie con bambini piccoli! 
Dopo una curva, si apre una incantevole radura e sulla destra si scorge Malga S. Silvestro, 1800 m. che offre ottimi piatti tipici! Abbiamo impiegato due ore di cammino e affrontato un dislivello di circa 500 m.
Attorno alla malga si possono trovare caprette e mucche al pascolo! 
In direzione nord possiamo distinguere la cresta di confine. Al di là, in territorio austriaco, si apre la Villgratental.
Il ritorno si compie per lo stesso sentiero dell'andata.

A circa 20 minuti dalla Malga si può visitare la Cappella di S. Silvestro.
Per chi volesse proseguire, dalla malga è possibile raggiungere il Rifugio Bonner e il Corno di Fana.

Vi lascio ora il video dell'itinerario. Buona montagna!
Elisa 







lunedì 7 agosto 2017

Malga Ra Stua-Rifugio Sennes-Rifugio Biella





Una lunga escursione ma priva di difficoltà e adatta anche a famiglie con bambini (che si divertiranno a guardare le numerose marmotte presenti sul territorio!), magari accorciandola senza raggiungere il Rifugio Biella. Il percorso si snoda tra il Parco delle Dolomiti d'Ampezzo e il Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies, circondato da paesaggi verdissimi e fiabeschi.
Si percorre la strada statale 51 fino alla località Fiames  si lascia l'auto nell'ampio parcheggio gratuito. Da qui, come indicato dai cartelli, parte il servizio navetta che raggiunge il bivio nella località S. Hubertus e percorre i circa 3 km di starda stretta chiusa al traffico a luglio e agosto che conduce alla Malga Ra Stua, 1695 m. 
é possibile salire a piedi alla malga.. ma questo implica allungare tempi e lunghezza dell'escursione.. A vostra scelta! ;) 
(In inverno il tratto tra S. Hubertus e la Malga è chiusa al traffico e manca il servizio navetta, per cui è necessario salire a piedi!)
La Malga offre ottimi piatti tipici ed è circondata da pascoli disseminati da mucche, cavalli, asinelli.. 
Iniziamo la nostra escursione imboccando il sentiero n. 6, una comodissima carrareccia affiancata dal torrente Boite e da un rado bosco che conduce, in circa 20 minuti, quasi in piano, al Campo Croce, 1756 m. Si tratta di un'ampia radura dove gironzolano molte marmotte! 
Da qui il sentiero 6 presenta una moderata salita che risale la Val Salata. Sulla destra siamo sovrastati dalle rocce rossastre delle Crepe de Socroda.
Terminato il breve tratto di salita, si apre alla vista un altipiano dominato da pini mughi: Pian de Lastra. 
- Davanti a noi svetta il Munt de Sennes, 2787 m. 
- Alle nostre spalle da sinistra verso destra ammiriamo la Croda Rossa, il Cristallo e il Sorapis
- Alla nostra sinistra abbiamo il Col Bechei, 2794 m.

Poco dopo, ignoriamo il bivio per il Rifugio Biella e proseguiamo dritti e improvvisamente compare sulla sinistra il Rifugio Sennes, 2176 m. adagiato su un verde avvallamento. 
Abbiamo impiegato 2 ore per compiere i 5.5 km di distanza da Malga Ra Stua. 
Dopo esserci rifocillati, riprendiamo il cammino. Riprendiamo inizialmente a ritroso il sentiero fatto all'andata, fino a ritrovare il bivio per il Rifugio Biella. Quindi stavolta giriamo a sinistra! Proseguiamo il cammino sul sentiero 6 che prosegue sempre con sembianze di una comoda carrozzabile in leggera salita. Davanti a noi la Croda Rossa, sulla destra ammiriamo l'altipiano appena lasciato che rimane via via sempre più basso rispetto a noi.
Raggiungiamo Ota del Barancio, 2190 m. sempre e da qui il paesaggio fino al Biella diviene lunare.. Davanti a noi la particolare parete liscia della Croda del becco, 2810 m. Il rifugio Biella (2327 m.) compare all'ultimo, sulla destra.. Difficile da individuare perchè mimettizzato! Per raggiungerlo dal Rifugio Sennes abbiamo impiegato circa un'ora e mezza. 
Spettacolare la vista della Cima della Croda del Becco dal rifugio!!

Abbiamo effettuato il ritorno per la stessa via dell'andata.
In totale (andata più ritorno) l'escursione è lunga circa 23 km. 
 Vi lascio ora alla visione del video dell'itinerario. 
Buona montagna! 
Elisa








mercoledì 20 luglio 2016

Giro dei Cinque Laghi


Oggi vi accompagno virtulamente a Madonna di Campiglio (Tn) per parlarvi di una magnifica escursione nel Parco Naturale Adamello Brenta, nota col nome di "Giro dei Cinque Laghi".
Si tratta di un itinerario che offre straordinarie vedute delle Dolomiti di Brenta e che non presenta grandi difficoltà.
Vi sono diversi possibili punti di partenza, io ho scelto di lasciare l'auto a Malga Nambino, raggiungibile con le indicazioni poste sulla statale che collega Madonna di Campiglio a Passo Carlo Magno.

Il sentiero 217 comincia con una comoda carrareccia per poi proseguire più stretto nel bosco, costeggiando un torrente. 
In circa 40 minuti all'affollato lago e rifugio: Nambino, 1768 m. 
Da qui imbocchiamo il sentiero 266 che risale ripidamente un costone, ma la fatica è mitigata dall'appagante vista sul sottostante Lago Nambino! Proseguendo, scorgiamo anche l'abitato di Madonna i Campiglio e sulle magnifiche Dolomiti di Brenta!!
Terminato il bosco, accediamo alla conca denominata Busa dei Cavai, 2115 m. dove non c'è più traccia del piccolo lago segnato su alcune cartine. 
Al bivio, proseguiamo verso sinistra su prato (direzione sud-ovest), ancora in salita fino al culmine, per poi scendere al magnifico Lago Nero, 2240 m. Sono trascorse circa 2 ore dalla partenza! Il sentiero lo costeggia a destra, incorniciandone la sponda settentrionale, per poi risalire blocchi di rocce fino a raggiungere un bivacco in muratura.
Qui appare il grande Lago Seredoli, 2370 m. (abbiamo impiegato mezz'ora dal precedente lago), sovrastato a sinistra dall'omonima cima.

Chi lo desiderà può fare una piccola deviazione (del tutto facoltativa) prima di proseguire l'escursione: in circa un'ora è possibile salire alla cima del Monte Seredoli! Tale ascensione avviene però SENZA segnaletica e presenta qualche passaggio di primo grado! Solo nell'ultimo tratto si individuano vecchi segni in vernice rossa che indicano la via normale che sale alla vetta dal Lago Lambino.
Dalla cima, 2708 m. si gode di una vista che lascia senza parole!! Laghi blu cobalto tutto intorno a noi impreziosiscono la grigia roccia! A nord si riconoscono i Laghi Seredoli e Gelato e, più lontano, Lago Nambrone; a est vi è Lago Lambino; verso sud invece vediamo i ghiacciai dell'Adamello!
Per scendere, inizialmente si intraprende a ritroso la via fatta per la salita per poi seguire i rari e vecchi segni di vernice rossa in direzione est, ovvero verso il lago Lambino.
Man mano che perdiamo quota le rocce fanno spazio al prato e incrociamo il sentiero 232 che conduce al Lago Lambino, 2329 m. è trascorsa un'ora dalla partenza dalla Cima Serodoli.
Proseguiamo sul sentiero 232 che con un gradevole saliscendi su terreno prativo conduce nuovamente, in circa mezz'ora, al Lago Seredoli.
Da qui percorriamo a ritroso la via dell'andata, fino a ritrovare l'auto a malga Nambino.

In totale, l'itinerario ha richiesto 6  ore e mezza.
Concludo con un video che vi condurrà virtualmente sul percorso fatto!



Buona montagna!
Elisa