martedì 21 ottobre 2014

Dal Passo Staulanza al Rifugio Città di Fiume



Questa è una facile e breve passeggiata, ma suggestiva in tutte le stagioni grazie agli scorci su importanti gruppi dolomitici e alla maestosità del Monte Pelmo che avremo al nostro fianco per tutto il percorso!
Si può partire da Forcella Staulanza 1766 m e imboccare il sentiero n° 472 che permette di giungere al Rifugio Città di Fiume 1917 m in circa un'ora e mezza, con un percorso a saliscendi,  oppure come ho fatto personalmente, si può lasciare l'auto all'apposito parcheggio a 1.660 m  nei pressi del terzo tornante del Passo Staulanza, sul versante della Val Fiorentina.



Da qui inizia la comoda forestale n. 467 che conduce al rifugio in non più di un'ora, con una leggera salita.
Verrete subito conquistati dal Monte Pelmo 3.168 m. (parete nord-occidentale) che vi sembrerà di toccare tanto è vicino!

Già dopo pochi minuti, salendo circondati da un bosco non folto, potrete ammirare:
- alle vostre spalle (direzione sud) il Monte Civetta 3.220 m.
- la Val Fiorentina, la Marmolada, il Gruppo del Sella in dirzione ovest

Se avete scelto come me l'autunno per compiere la passeggiata potrete ammirare una moltitudine di colori perché il bosco è ricco di larici che in questa stagione si tingono d'oro, ocra e rosso rame.

Proseguendo la salita, incontriamo la Malga Fiorentina 1.790 e la visuale si apre anche in direzione nord per cui saranno visibili Cima Amrizzola e il gruppo della Croda da Lago.
Improvvisamente comparirà ai nostri occhi il Rifugio Città di Fiume 1918 m costruito proprio alle pendici del Pelmo.
Alle sue spalle, la linea dolce del Col de la Puina, 2254 m e la Forcella Forada.
Dal rifugio potrete ammirare ancora meglio Sella, Marmolada e Civetta perché la radura è priva di alberi che ostacolino la visuale.
Da qui, volendo, si può proseguire per ulteriori mete:
- per Forcella Ambrizzola (2277 M.) 434 – Rif. Palmieri Gianni-Croda da Lago;
- per Forcella Col Roan – 458 – Val de Busela – 458 – Taulà Regoietes – 458 – Rif. Alpe di Senes;
- Forcella Forada – 480 – Forcella Val d’Arcia – 480 – Rif. Venezia;
- Forcella de la Puina – 467- Forcella Roan – 467 – Forcella Col Roan – 458 – Malga Prendera – 436 – Forcella Col Duro (2293 M.) – 436 – Forcella Ambrizzola (2277 M.) – 436 – Malga di Mondeval di Sopra (2158 M.) – 436 – Forcella Giau (2360 M.) – 436 – Rif. Passo Giau (2233 M.)

Il rifugio è aperto, oltre che nella stagione estiva, tutti i weekend invernali e il sentiero 472 è percorribile con ciaspole ai piedi!
 Vi lascio ora percorrere la passeggiata virtualmente!



La vostra Elisa vi saluta e vi augura come sempre buona montagna!!





























martedì 7 ottobre 2014

Giro delle Tre Cime di Lavaredo

Non ci si abitua mai alla successione di panorami mozzafiato di questa escursione! Dal primo all'ultimo passo sembra di vivere in una dimensione parallela, o di vivere un sogno.
Inevitabile desiderare di tornare.. Per accertarsi di non aver sognato e che i luoghi visti esistano davvero!!
Si sale al Rifugio Auronzo in autobus o in auto, usufruendo della strada a pedaggio (24 Euro).
Da qui si imbocca il sentiero 101 che si dirige verso nord-est.
Si gode di un ampio panorama verso la Valle dell'Ansiei e Auronzo di Cadore, i Catini di Misurina (m 2839), il lago di Misurina e il Lago d'Antorno, il Sorapiss (m 3205) e il Monte Cristallino di Misurina (m 2775), si percorre la strada sterrata chiusa al traffico veicolare, che, con andamento pianeggiante, porta al Rifugio Lavaredo.
Dopo circa quindici minuti dalla partenza, si raggiunge una piccola chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice e, lì vicino, una stele ricorda Paul Grohmann, pioniere delle scalate sulle Dolomiti. Proseguendo, di fronte si vede la Croda dei Toni (m 3094) e, quando la strada gira verso sinistra, appare anche la Croda Passaporto (m 2701).
Questo tratto è pianeggiante e affrontabile a tutte le età.. L'unico neo è il sovraffollamento: davvero eccessivo nei mesi estivi.. Per poter avere questo paradiso tutto per me, ho scelto di salire a inizio ottobre!
Raggiunto il Rifugio Lavaredo, si possono scegliere due soluzioni: salire sulla sinistra lungo il sentiero che taglia diagonalmente i depositi detritici alla base della Torre Piccola di Lavaredo, o proseguire per la strada che segue un percorso un po' più lungo, ma più agevole.
Personalmente ho scelto la seconda opzione.
Poco dopo il Rifugio Lavaredo troviamo il bivio con il sentiero 104 che però dobbiamo lasciare sulla destra e assicurarci di proseguire in direzione del Rifugio Locatelli.
Salendo verso la Forcella Lavaredo abbiamo di fronte le pareti della Cima Piccola, costituite da Dolomia Principale, dove, nelle giornate di bel tempo si possano ammirare i rocciatori impegnati nel superamento delle vie alpinistiche.
Giunti sulla forcella, punto più elevato dell'intera escursione, vale la pena soffermarsi qualche minuto per godersi la vista su inimitabili paesaggi montani: sulla sinistra si ergono maestose le Tre Cime di Lavaredo (che qui sono davvero VICINISSIME!!) e, di fronte, una serie di rilievi sembrano darci il benvenuto con un abbraccio! Si tratta del Monte Rudo (m 2826), la Croda dei Rondoi (m 2859), la Torre dei Scarperi (m 2687), il Monte Mattina (m 2464), la Torre Toblino (m 2617) e il Sasso di Sesto (m 2539) ai piedi del quale si distingue il Rifugio A. Locatelli, mentre sulla si erge il Monte Paterno (m 2619) e ancora la Croda Passaporto (m 2701).


Dalla Forcella si scende lungo la strada per breve tratto, poi, appena superata la sbarra metallica, si abbandona la strada sterrata per il sentiero di destra, che per breve tratto sale lungo il ghiaione, per poi proseguire con andamento pianeggiante o a brevi saliscendi.
Qui si può scegliere tra due opzioni: proeguire sul sentiero 101 fino al Rifugio Locaelli o procedere sulla strada più breve, ma PRIVA DI SEGNI SAT che corre in direzione ovest parallelamente alle Tre Cime.
Io ho scelto quest'ultima e in circa 30 minuti ho raggiunto Malga Langa, costruita ai piedi delle Tre Cime.
Da qui si sale per breve tratto e, sulla sinistra, si vedono i tre laghetti delle Tre Cime.
Raggiunto il punto sommitale della salita, il sentiero prosegue lungo un tratto con andamento da pianeggiante e leggermente in salita, tagliando trasversalmente un grande ghiaione.
Terminato il ghiaione, si raggiunge la Forcella di Mezzo. Da qui si affronta l'ultimo breve tratto dell'escursione, dove il sentiero ha un andamento a continuo leggero saliscendi e da cui si possono ammirare i maestosi Cadini di Misurina.
Dopo circa tre ore e mezza di cammino, si giunge nuovamente al Rifugio Auronzo da cui eravamo partiti.
Come sempre vi lascio il link per effettuare virtualmente l'itinerario descritto!




Buona montagna,
Elisa.




giovedì 14 agosto 2014

Traversata tra le Dolomiti di Sesto: Rifugi Auronzo, Lavaredo, Pian di Cengia, Zsigmondy-Comici, Fondovalle.

Questa escursione è abbastanza lunga  ma non presenta difficoltà e regala panorami mozzafiato e molta soddisfazione.
Si parte dal Rifugio Auronzo, 2330 m. raggiungibile in autobus o con la propria auto usufruendo della strada a pedaggio (24 Euro).
In circa 30 minuti, con una comoda, pianeggiante e frequentatissima carrozzabile (sentiero 101) si raggiunge il Rifugio Lavaredo, 2344 m. passando per la piccola Chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice. Meglio concentrarsi sul panorama invece che sulla folla di gente sul percorso:
- alle nostre spalle lasciamo la Croda Rossa e il Cristallo;
- alla nostra destra i magnifici Cadini;
- a sinistra il versante sud delle Tre Cime;
- davanti a noi il Lago di Auronzo e la Croda dei Toni
Poco dopo il rifugio Lavaredo, incontriamo un bivio: qui abbandoniamo il sentiero 101 e imbocchiamo il 104 che scende verso destra, costeggiando il laghetto di Lavaredo e gira attorno alla Croda di Passaporto (2719 m., gruppo del Paterno).
Il panorama cambia completamente: si apre al nostro sguardo un' inaspettata vallata, dominata dal versante sud della Croda dei Toni, davanti a noi e dal gruppo del Paterno sulla nostra sinistra!
Da qui è visibile gran parte del nostro percorso: dapprima pianeggiante, poi, in fondo, alla vallata, si intravede uno zig-zag con cui il sentiero risale la Croda dei Toni.
Devo ammettere che pur amando camminare, è un po' sconfortante constatare quanta strada ci attenda.. Ma vi do consiglio: non fatevi scoraggiare perché una volta avviati, il tempo e i Km voleranno e il panorama sarà così affascinante che non farete più caso a lunghezza e fatica!
 Superata una leggera salita a metà percorso, ci attende una sorpresa: il piccolo lago di Cengia. Lì vicino è stato posizionato anche un piccolo monumento ai caduti della Grande Guerra.
Vale la pena fare una piccola sosta.. Se guardiamo alle nostre spalle la Croda di Passaporto è spettacolare e dietro di essa è riconoscibile il profilo delle Tre Cime. Poco più a sinistra invece si erge il Cristallo.
Riprendo il cammino; è giunto il momenti di affrontare i 3 tornanti in salita che si vedevano in lontananza.. Non sono faticosi quanto sembravano!
E giunti in cima, lasciando sulla destra il sentiero 107 diretto a Forcella Croda dei Toni e al Rif. Carducci, continua la salita, tra i ruderi delle costruzioni risalenti alla Grande Guerra.
Finalmente vediamo il seguito del nostro percorso: in realtà la salita non è finita, occorre raggiungere la Forcella Pian di Cengia.
Sulla destra, in alto si intravede un ponte che dovremo attraversare.. Mi impensierisce perché soffro un po' di vertigini!
Raggiunta la forcella, è possibile vedere i Laghi dei Piani, il Rifugio Locatelli, Torre Toblin, il gruppo dei Baranci e degli Scarperi. Incredibile il senso di libertà che si prova lassù, con le nuvole che corrono sopra alla nostra testa..
Ignoriamo le indicazioni per il rifugio Locatelli e proseguiamo sul sentiero 101; un cartello indica che il Rifugio Pian di Cengia dista 10 minuti.
Troviamo subito il ponte che avevamo visto poco prima.. WOW: è a strapiombo, ma è largo per cui non crea problemi di vertigini! Pochi passi e ci appare davanti il piccolo rifugio 2528 m... La Croda dei Toni 3094 m. da qui è veramente imponente!! Sul versante opposto si riconosce Cima Undici, solcata dalla Strada degli Alpini.
Abbiamo impiegato 2 ore e un quarto a salire dal Rifugio Lavaredo.
Dopo esserci rifocillati, ripartiamo in direzione del Rifugio Zsigmondy-Comici. Il sentiero è veramente suggestivo!! Dopo un breve tratto pianeggiante e un po' esposto che sembra scolpito nella roccia, si comincia a scendere con scorci mozzafiato su Cima Undici e Croda dei Toni.
In circa un'ora si raggiunge il rifugio. Da qui si prosegue sul sentiero 103 che conduce al Rifugio di Fondovalle; dopo un breve tratto di discesa abbastanza ripida e con qualche masso da scavalcare si prosegue con una pendenza più dolce. L'ultimo tratto, sotto Cima Uno, è immerso nel bosco.
In circa due ore raggiungiamo il Rif. di Fondovalle e da qui si prosegue sulla comoda carrozzabile  piana (sentiero 102) che conduce in circa 30 minuti all' Hotel Dolomitenhof e alla fermata del bus.
Per avere un assaggio di ciò che vi attende sul percorso vi consiglio di guardare il video:



Buona escursione!
Elisa.




 

martedì 27 maggio 2014

Sentiero delle Fiabe


Questa è una passeggiata che io definisco "riposante"... Non presenta alcuna difficoltà in quanto è costituito da una comoda carrozzabile tutta in discesa!
Si parte dalla stazione a monte della funivia del Monte Elmo, a Sesto, Alta Val Pusteria.
Nei pressi del Rifugio Monte Elmo troverete le indicazioni: dovremo seguire il sentiero n. 4, ovvero la segnaletica per la Baita del Cacciatore e la Baita nel Bosco.
Il sentiero termina presso la Chiesa del paese di Sesto.
 è un percorso adatto a tutti, soprattutto a famiglie con bambini che si divertiranno incontrando le giganti sculture lignee affiancate dalle antiche leggende del bosco di Sesto!
Ma anche per mamme e papà troveranno appagamento dall'itinerario: un gustoso pranzo alla Baita del Cacciatore è senz'altro un'esperienza da provare!
Poco più a valle si incontra anche la pittoresca Cappella nel Bosco dalla quale origina il sentiero della meditazione che conduce al punto d'arrivo, ovvero la Chiesa di Sesto.
Per avere un assaggio del percorso cliccate sul link del video che vi allego di seguito!


E, come sempre, vi saluto augurandovi buona escursione!
Elisa