Sono partita dal Passo Montecroce (1636 m.) e concludere la camminata a Moso (1310m.) per limitare al minimo il dislivello da superare in salita, ma nulla vieta di percorrere al contrario l'escursione.
Lasciata l'auto al parcheggio del Passo, si sale la carrareccia (segnavia 131) che costeggia la piccola chiesetta dedicata a S. Michele.
Continuando a salire, dopo pochi passi si trova un bivio. A voi la scelta di continuare sulla comoda carrareccia o salire la stradina, un po' più ripida che entra nel bosco perché le due vie si congiungono a monte. Io preferisco il bosco perché in questa zona è molto particolare: il terreno ha una caratteristica colorazione rossa e le ombre dei pini e dei larici crea un ambiente davvero fiabesco! Usciti dal bosco, proprio davanti a voi, troverete la carrareccia. Ignorando le indicazioni per il camping di Moso e poco dopo quelle per Malga Coltrondo, si continua a camminare sulla carrareccia, ora in lieve salita, ora quasi pianeggiante. Ogni tanto, tra le cime deglia alberi, scorgerete le vette rocciose del gruppo del Popera in direzione sud e la verde Cresta Carnica e il Col Quaternà in direzione nord.
Improvvisamente si aprirà davanti a voi una larga prateria con una successione di passerelle in legno: siete giunti alla torbiera!
Le torbiere sono ambienti paludosi in cui l'acqua è in lento movimento. Derivano da laghi che nel corso di secoli o millenni si sono colamati a causa del deposito graduale della torba.
La torba è un materiale che si origina dall'accumulo progressivo delle parti morte dei vegetali che crescono nella torbiera, le quali non possono essere completamente decomposte perché nel terreno fradicio la carenza di ossigeno impedisce i processi di ossidazione. I resti vegetali si trasformano quindi solo parzialmente, diventano torba, e si accumulano sul fondo, facendo progressivamente diminuire la profondità del bacino. In tal modo le piante delle rive si possono spingere più all'interno, riducendo la superficie dello specchio d'acqua fino a farlo scomparire del tutto.
Proseguiamo l'escursione:
dalla passerella, in direzione est, potrete intravedere la Malga Klammbach.
Ripresa la carrereccia, si tiene la destra perché vogliamo far visita a Malga Nemes; lasciamo la stradina che prosegue a sinistra a chi vuole raggiungere in mountain bike Malga Klammbach.
Pochi passi e potrete scorgere Malga Nemes, 1877 m. davanti a voi, in cima una collinetta.
Raggiungiamo una radura solcata da un torrentino e scegliamo se raggiungere la malga passando sul ponticello che vi fa svoltare a destra (via più ripida e breve) o proseguire sulla carrareccia che compie un giro leggermente più ampio.
A circa un'ora e mezza di cammino dal Passo Montecroce conquistiamo la malga.
La cucina e il terrazzo con la vista su Popera, Croda Rossa di Sesto e Cima degli Scarperi meritano una sosta..
A pancia piena (oi oi..) riprendiamo la nostra escursione.. Si sale in direzione della Cresta Carnica sul sentiero n. 13 inizialmente carrozzabile, poi in terra battuta. Attraversiamo un ponticello e giungiamo al punto più alto dell'escursione (2049 m.) da cui si può ammirare il gruppo del Popera e le Dolomiti di Sesto senza più l'ostacolo del bosco!
Inizia ora una comoda discesa a tratti dalle caratteristiche di carrareccia, a tratti invece in terra battuta che ci condurrà a Malga Klammbach.
Il tratto Nemes-Klammbach richiede circa un'ora di cammino.
Ormai il pranzo è dimenticato.. Ci sta un dolcino con un buon te caldo..
Rifocillati, imbocchiamo il sentiero 133 che risale i pascoli della malga e poi diviene carrareccia e scende nel bosco e con pochi scorci fino al paese di Moso in circa un'ora.
Attraversata la Dolomitenstrasse troverete la fermata del bus che vi condurrà in una manciata di minuti su Passo Montecroce dove avevamo lasciato l'auto.
Vi lascio come sempre alla visione del video per poter compiere l'escursione virtulamente :)
Alla prossima escursione,
Elisa.