Un bellissimo rifugio sulle Dolomiti di Sesto, a 2528. Ho trascorso le mie vacanza in Alta Pusteria anni prima di raggiungere questa meta..
Documentarmi sulle vie per raggiungerlo mi ha scoraggiata ogni estate per la loro lunghezza.
Il rifugio fa parte del famoso circuito noto come "Giro intorno a Cima Uno" o "Giro dei tre rifugi" assieme al Zigmondy-Comici e il Locatelli che però richiede circa 7 ore di cammino e il superamento di circa 1000 metri di dislivello sia in salita che in discesa.
Il desiderio di conquistare il Pian di Cengia però non si affievoliva con il passare del tempo, anzi..
Poi ho trovato una via più comoda per raggiungerlo e ho finalmente portato a termine l'impresa!
Pagato il pedaggio della strada che dalla località Carbonin (Misurina) sale alle Tre Cime di Lavaredo, si lascia l'auto al Rifugio Auronzo a 2320 m. Da qui si cammina sul sentiero 101, una pianeggiante e un po' troppo frequentata carrareccia che conduce in circa 30 minuti al Rifugio Lavaredo, dopo aver visto la Chiesetta dedicata a Maria Ausiliatrice.
Il panorama toglie il fiato:
-sulla sinistra il versante veneto delle Tre Cime;
-davanti a noi il gruppo della Croda dei Toni alla cui destra, a valle si riconosce il Lago di Auronzo;
-man mano che procediamo ci lasciamo alle spalle, sulla destra l'imponente gruppo dei Cadini di Misurina.
Ma torniamo all'escursione: poco dopo il rifugio Lavaredo, incontriamo un bivio: qui abbandoniamo il sentiero 101 e imbocchiamo il 104 che scende verso destra, costeggiando il laghetto di Lavaredo.
La discesa si fa poi un po' più ripida e penso già che al ritorno dovrò ripercorrerla in salita.. Gasp, gulp.. Il sentiero gira attorno al versante orientale della Croda di Passaporto (2719 m., gruppo del Paterno) e il panorama cambia completamente: si apre al nostro sguardo un' inaspettata vallata, dominata dal versante sud della Croda dei Toni, davanti a noi e dal gruppo del Paterno sulla nostra sinistra!
Da qui è visibile gran parte del nostro percorso: dapprima pianeggiante, poi, in fondo, alla vallata, si intravede uno zig-zag con cui il sentiero risale la Croda dei Toni.
Devo ammettere che pur amando camminare, è un po' sconfortante constatare quanta strada ci attenda.. Ma vi do consiglio: non fatevi scoraggiare perché una volta avviati, il tempo e i Km voleranno e il panorama sarà così affascinante che non farete più caso a lunghezza e fatica!
Superata una leggera salita a metà percorso, ci attende una sorpresa: il piccolo lago di Cengia. Lì vicino è stato posizionato anche un piccolo monumento ai caduti della Grande Guerra.
Vale la pena fare una piccola sosta.. Se guardiamo alle nostre spalle la Croda di Passaporto è spettacolare e dietro di essa è riconoscibile il profilo delle Tre Cime. Poco più a sinistra invece si erge il Cristallo.
Riprendo il cammino; è giunto il momenti di affrontare i 3 tornanti in salita che si vedevano in lontananza.. Non sono faticosi quanto sembravano!
E giunti in cima, lasciando sulla destra il sentiero 107 diretto a Forcella Croda dei Toni e al Rif. Carducci, continua la salita, tra i ruderi delle costruzioni risalenti alla Grande Guerra.
Finalmente vediamo il seguito del nostro percorso: in realtà la salita non è finita, occorre raggiungere la Forcella Pian di Cengia.
Sulla destra, in alto si intravede un ponte che dovremo attraversare.. Mi impensierisce perché soffro un po' di vertigini!
Raggiunta la forcella, è possibile vedere i Laghi dei Piani, il Rifugio Locatelli, Torre Toblin, il gruppo dei Baranci e degli Scarperi. Incredibile il senso di libertà che si prova lassù, con le nuvole che corrono sopra alla nostra testa..
Ignoriamo le indicazioni per il rifugio Locatelli e proseguiamo sul sentiero 101; un cartello indica che il Rifugio Pian di Cengia dista 10 minuti.
Troviamo subito il ponte che avevamo visto poco prima.. WOW: è a strapiombo, ma è largo per cui non crea problemi di vertigini! Pochi passi e ci appare davanti il piccolo rifugio 2528 m... La Croda dei Toni 3094 m. da qui è veramente imponente!! Sul versante opposto si riconosce Cima Undici, solcata dalla Strada degli Alpini.
Abbiamo impiegato 2 ore e un quarto a salire dal Rifugio Lavaredo.
Dopo il rifocillamento, a malincuore, lasciamo questo paradiso e ripercorriamo a ritroso la strada dell'andata.
Il rientro richiede lo stesso tempo dall'andata in quanto la salita lungo il fianco della Croda di Passaporto rallenta il passo.. Dunque, in totale, l'intera escursione richiede circa 5 ore e mezza.
Eccovi il video del meraviglioso percorso!
Il Pian di Cengia è uno dei rifugi cui sono più affezionata.. lo considero proprio il mio paradiso!
Alla prossima escursione, Elisa.