Ogni anno a settembre, in molte località montane, si celebra la ricorrenza del ritorno delle mandrie dai pascoli.
Quando l'estate finisce è infatti necessario chiudere le malghe e portare tutto il bestiame nelle stalle a valle perché durante la stagione invernali, i pascoli vengono coperti di ghiaccio e neve e non possono più soddisfare le esigenze alimentari degli animali.
Il paese accoglie con una vera e propria festa l'arrivo dei malgari e del bestiame che viene adornato con corone di fiori per l'occasione.
Vi lascio i link di due video delle manifestazioni che si sono svolte a Sesto, in Alta Pusteria.
http://youtu.be/WER03DKbs2c
http://youtu.be/TRyGl8RZ-tw
S.
Nikolaus e i Krampus
Nei paesi in
lingua tedesca, il giorno 6 Dicembre, il giorno di S. Nikolaus, i bambini
ricevono doni e dolcetti. Già dal 1500 Nikolaus era conosciuto come "portatore
di doni": in alcuni documenti dell'epoca si legge che le madri
davano ai loro bambini un'asticella di legno, dove doveva essere incisa
una tacca per ogni buona azione compiuta. La vigilia del 6 dicebre i bambini
tiravano a lucido le loro scarpe o i loro stivali e li mettevano davanti alla
porta oppure sul davanzale della finestra. Poi andavano a letto, lasciando un
po' di cibo per le renne che accompagnavano S. Nilkolaus. La mattina dopo le
avrebbero trovate piene di giochi e dolcetti. Naturalmente se si fossero
comportati da bravi bambini! :-)
All'inizio
Nikolaus regalava noci, frutta secca, il Klatzenbrot, che è una pane fatto con
le pere essiccate, oppure abiti o comunque cose utili alle necessità
quotidiane.
S. Nikolaus è un
personaggio realmente esistito.
Era nato in Patara (nell'attuale Turchia), si suppone tra il 280 ed il 286 DC. Studiò a Xantos e divenne vescovo ancora giovanissimo. I cristiani erano ancora perseguitatati, era ancora vivo e seguito il culto di Apollo. Nikolaus venne imprigionato e torturato insieme a molto altri cristiani.. Venne liberato nel 325 e participò al concilio di Nicea. Morì il 6 dicembre del 345 e venne sepolto a Myra. Dopo la sua morte si tramandono storie di numerosi miracoli.
La fama di Nikolaus iniziò a diffondersi sempre di più.
Nel Medioevo si diffuse una tradizione nei conventi: la vigilia del 6 dicembre veniva scelta una persona che vestisse i panni vescovili ed interpretasse il ruolo del "vescovo dei bambini" andando a trovare i bambini che studiavano nel convento. Per punirli o ricompensarli e per portare loro dei dolci.
Era nato in Patara (nell'attuale Turchia), si suppone tra il 280 ed il 286 DC. Studiò a Xantos e divenne vescovo ancora giovanissimo. I cristiani erano ancora perseguitatati, era ancora vivo e seguito il culto di Apollo. Nikolaus venne imprigionato e torturato insieme a molto altri cristiani.. Venne liberato nel 325 e participò al concilio di Nicea. Morì il 6 dicembre del 345 e venne sepolto a Myra. Dopo la sua morte si tramandono storie di numerosi miracoli.
La fama di Nikolaus iniziò a diffondersi sempre di più.
Nel Medioevo si diffuse una tradizione nei conventi: la vigilia del 6 dicembre veniva scelta una persona che vestisse i panni vescovili ed interpretasse il ruolo del "vescovo dei bambini" andando a trovare i bambini che studiavano nel convento. Per punirli o ricompensarli e per portare loro dei dolci.
A partire dal
17° secolo venne introdotta la tradizione che S. Nikolaus, da solo o con un
aiutante (chiamato Krampus o Knecht Ruprecht), si recasse dai bambini per
chiedere se fossero stati bravi e quindi per premiarli oppure per punirli nel
caso avesso combinato qualche marachella.
I Krampus sono
uomini-caproni scatenati e molto inquietanti che si aggirano per le strade alla
ricerca dei bambini "cattivi". Le loro facce sono coperte da maschere
diaboliche e paurose; i loro abiti sono laceri, sporchi e consunti. I Krampus
quando vagano per le vie dei paesi provocano rumori ottenuti da campanacci o
corni, che li accompagnano nel tragitto che li porta in giro. L'origine di
questa usanza, mantenuta con fiero orgoglio in molti comuni facenti parte
dell'area ex-austro-ungarica, si perde nella notte dei tempi. Una delle poche
cose di cui si è a conoscenza è che questa manifestazione è legata al solstizio
invernale.
È curioso che a
mascherarsi secondo la tradizione, e a volte anche in abiti femminili, sono
esclusivamente gli uomini. Ma il diavolo, o Krampus, può essere anche
femminile, e in questo caso si chiama Krampa.
Si racconta che
tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei paesi di montagna si
travestivano usando pellicce formate da piume e pelli e corna di animali.
Essendo così irriconoscibili, andavano in giro a terrorizzare gli abitanti dei
villaggi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per la stagione invernale.
Dopo un po' di
tempo, i giovani si accorsero, però, che tra di loro vi era un impostore: era
il diavolo in persona, che approfittando del suo reale volto diabolico si era
inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di
zoccolo di capra.
Venne dunque
chiamato il vescovo
Nicolò, per esorcizzare l'inquietante presenza. Sconfitto il
diavolo, tutti gli anni i giovani, travestiti da demoni, sfilavano lungo le
strade dei paesi, non più a depredare ma a portare doni o a "picchiare i
bambini cattivi", accompagnati dalla figura del vescovo che aveva
sconfitto il male.
Una delle parate
più famose si celebra ogni anno a Dobbiaco, in Alta Pusteria: vi partecipano
decine di gruppi provenienti da Germania, Austria, Svizzera e Alto Adige.
Vi lascio il
link della sfilata che si è tenuta a Dobbiaco nel Dicembre 2013.
http://youtu.be/0Y16cFDakrQCorpus Domini
Le origini di questa pratica sono da cercare in epoca pre- cristiana: cerimonie di culto che seguono il corso del sole. Il sole decideva le estreme condizioni del territorio alpino, la crescita e la prosperità dell’ uomo; molto importante nel ritmo della vita erano i giorni di solstizio estivo, che venivano appunto festeggiati con grandi fuochi. Più tardi, il Cristianesimo adottò questi rituali etnici per la festa dei solstizi invernali, come per esempio il Natale. I solstizi estivi diventarono, come da calendario giuliano per la festa di San Giovanni Battista, “i fuochi di Giovanni“.
I fuochi del Sacro Cuore nacquero durante le guerre napoleoniche. Nel 1796 Napoleone sconfisse nel Nord Italia l’ esercito degli Asburgo e arrivò fino alla Stiria. Il Tirolo, grazie anche a dei privilegi conferiti dal re Massimiliano I, non ebbe bisogno di aiuti per il sostegno finanziario, ma dovette assumersi la responsabilità della difesa delle sue frontiere.
Le aziende tirolesi accolsero la manaccia di Napoleone del tutto impreparati, e cosi deciderono di incontrarsi a Bolzano, la terra del “Sacro Cuore di Gesù”, al fine di ottenere l’ assistenza divina, per aumentare le difese della popolazione. Questa promessa deve essere rinnovata ogni anno la seconda domenica dopo la festa del Corpus Domini, cioè nella Festa del Sacro Cuore.
Anche Andreas Hofer ribadi’ questo impegno nel 1809, prima della battaglia del Monte Isel e dopo la sorprendente vittoria sui bavaresi e sui francesi divenne la domenica del Sacro Cuore una festa tirolese. Il fuoco del Sacro Cuore prese sempre più il posto del falò di mezza estate. Spesso bruciano sotto forma di simboli associati a Gesù “IHS” “INRI”, croci o cuori. I falò vengono accesi il sabato o la domenica, una settimana dopo la festa vera e propria. Ulteriore forza ha ottenuto il simbolo del Sacro Cuore lungo il tragitto verso l’ autonomia. Durante il Fascismo erano invece severamente vietati.
Oggi, i fuochi del Sacro Cuore, sono considerati in tutta Europa una bellissima tradizione. Non si bada ad alcuna spesa per poter accendere questi meravigliosi fuochi sulle più alte vette. Un’ atmosfera magica, luminosa che illumina l’intero cielo notturno.
I fuochi del Sacro Cuore in Alto Adige ed in Tirolo
I fuochi del Sacro Cuore nacquero durante le guerre napoleoniche. Nel 1796 Napoleone sconfisse nel Nord Italia l’ esercito degli Asburgo e arrivò fino alla Stiria. Il Tirolo, grazie anche a dei privilegi conferiti dal re Massimiliano I, non ebbe bisogno di aiuti per il sostegno finanziario, ma dovette assumersi la responsabilità della difesa delle sue frontiere.
Le aziende tirolesi accolsero la manaccia di Napoleone del tutto impreparati, e cosi deciderono di incontrarsi a Bolzano, la terra del “Sacro Cuore di Gesù”, al fine di ottenere l’ assistenza divina, per aumentare le difese della popolazione. Questa promessa deve essere rinnovata ogni anno la seconda domenica dopo la festa del Corpus Domini, cioè nella Festa del Sacro Cuore.
Anche Andreas Hofer ribadi’ questo impegno nel 1809, prima della battaglia del Monte Isel e dopo la sorprendente vittoria sui bavaresi e sui francesi divenne la domenica del Sacro Cuore una festa tirolese. Il fuoco del Sacro Cuore prese sempre più il posto del falò di mezza estate. Spesso bruciano sotto forma di simboli associati a Gesù “IHS” “INRI”, croci o cuori. I falò vengono accesi il sabato o la domenica, una settimana dopo la festa vera e propria. Ulteriore forza ha ottenuto il simbolo del Sacro Cuore lungo il tragitto verso l’ autonomia. Durante il Fascismo erano invece severamente vietati.
Oggi, i fuochi del Sacro Cuore, sono considerati in tutta Europa una bellissima tradizione. Non si bada ad alcuna spesa per poter accendere questi meravigliosi fuochi sulle più alte vette. Un’ atmosfera magica, luminosa che illumina l’intero cielo notturno.
I fuochi del Sacro Cuore in Alto Adige ed in Tirolo