venerdì 18 ottobre 2013

Rifugio Larici: passeggiata sul Monte Elmo al disgelo.



Rimaniamo in Alta Val Pusteria e sulla Cresta Carnica!
Ho ripetuto questa passeggiata più volte, in stagioni diverse e mi ha sempre sorpresa!
Si parte da Sesto-Sexten, 1310 m: salite via Europa e quando termina la strada asfaltata, nei pressi dell'albergo Gruber, troverete l'inizio del percorso, segnavia n. 13.
Si sale nel bosco fino alla località Panorama, un piccolo borgo di masi molto panoramico a 1530 m, con il forte Mitterberg risalente alla prima guerra mondiale.
- in direzione sud si può ammirare la Meridiana di Sesto:
la Meridiana di Sesto non è un dipinto su una facciata, ma un monumento naturale che non ha pari. È composta da Cima Nove, Cima Dieci, Cima Undici, Cima Dodici e Cima Una.
Caratteristici per la Cima Nove (2.582 m) sono gli strati di sedimentazione che sono visibili anche da lontano; è il membro più basso della meridiana di Sesto.
La Cima Dieci, detta anche Croda Rossa (2.965 m), rappresenta il pilone est delle Dolomiti di Sesto e venne asceso per la prima volta da Michel Innerkofler e Roland von Eötvös nel 1878.
La Cima Undici (3.068 m) è la cima principale del gruppo delle Undici. Questa cima è riservata ad alpinisti esperti e presenta reperti storici risalenti alla seconda guerra mondiale.
La Cima Dodici si trova al confine bellunese, la cima principale è alta 2,917 m. La Cima Una invece è nota in tutto il mondo al più tardi dal 2007, quando un’enorme frana di sassi si è staccata da questa cima che ha coperto la Val Fiscalina di polvere. Questa frana ha lasciato tracce sulla parete della Cima Una che sono visibili ancora oggi.
Come funziona la meridiana di Sesto? Osservando il corso del sole da valle, si puòconstatare che coincide con il nome delle montagne. Al solstizio d’inverno, a mezzogiorno il sole si trova esattamente sopra la Cima Dieci, alle una invece sopra la Cima Una. Vale lo stesso principio anche per queste cime. 
Presumibilmente anche il nome del paese di Sesto deriva dalla Cima Dodici. Il popolo Romano aveva un altro concetto di tempo e chiamarono l’ora di mezzogiorno “sesta ora”, da questo fatto potrebbe derivare il nome del paese di Sesto.
-in direzione nord invece, sopra alla vostra testa, potrete vedere la casermetta di confine della Guardia di Finanza in cima al Monte Elmo, 2434 m., facente parte della Cresta Carnica.
Ma torniamo al sentiero! Si percorre un breve tratto di strada asfaltata che taglia i pascoli per poi proseguire su una carrareccia (sentiero 4c) tra i larici che non essendo particolarmente fitti consentono ancora di ammirare le Dolomiti di Sesto. Siamo ancora in salita, ma non ripida.
Raggiungiamo una bellissima radura verde con alcuni piccoli masi di legno con funzione di ricovero attrezzi. Qui, a seconda della stagione, vedrete colori diversi ma sempre tali da indurre stupore: si va dalla prevalenza del verde brillante in estate, alle tonalità dell'oro dei larici in autunno, al viola dei Crocus che nascono non appena la neve si scioglie in primavera.
Ancora un tornante e, dopo circa 2 ore di cammino, ci appare il Rifugio Larice, 1850 m che prende il nome dal tipo di conifera prevalente in quella zona. Fuori ci sono vari animali domestici: caprette, maialini, conigli, pony..
Da qui si può scegliere se tornare per la stessa strada fatta all'andata o proseguire l'escursione compiendo un circuito che torna a valle passando per il Rifugio Pendio Monte Elmo, 1610 m.
Personalmente vi consiglio la seconda soluzione perché appena superato il rifugio, in lieve discesa, vi attende un tratto fiabesco: si cammina su ponticelli di legno con scorci sulla Val Fiscalina e la Cima di Sesto! Si prosegue sul sentiero che scende costeggiando alcune piste da sci e in circa un'ora si raggiunge il Rifugio Pendio Monte Elmo.
Da qui potete scendere a Moso con il sentiero 3a e rientrare a Sesto con l'autobus o tornare alla località Panorama in circa 10 minuti, senza più passare per il Rifugio Larice, e scendere a Sesto con lo stesso sentiero 13 dell'andata. 
Potete ora percorrere virtualmente l'escursione nella versione "primaverile".


Alla prossima escursione,
Elisa.